Non PERCHE' SE NE PARLA 

Scoperta a Bari una vera e propria necropoli nel cantiere di strada Annunziata, sotto la Muraglia. Sono state infatti rinvenute 15 sepolture risalenti tra il VII e il X secolo. Gli scavi sono iniziati lo scorso mese di giugno e proseguono sotto l’attento controllo di archeologi e antropologi della Soprintendenza di Bari. Gli esperti non escludono che possano essere trovate altre tombe di epoca precedente, con reperti ancora più antichi.
 
“La necropoli - ha evidenziato Francesca Radina, direttore del Centro operativo per l’Archeologia di Bari - potrebbe essere stata utilizzata anche in epoche più recenti, con l’accantonamento dei resti e il riutilizzo delle stesse aree per sepolture successive. Si tratta di dati che, in via del tutto preliminare, potrebbero risultare rilevanti per la ricostruzione della storia di Bari".
 
PERCHE' ANDARCI 
La città di Bari è ricca di storia, come ben si capisce passeggiando per le sue vie. Eppure non sono chiare le sue origini. Sembra ipotizzabile l'esistenza di un originario insediamento dell'età del bronzo. Mentre altri ipotizzano che fosse stata colonizzata da Creta. Tra le principali attrattive storiche e architettoniche, occorre ricordare la Basilica di San Nicola e la Cattedrale di San Sabino, nonché i tre principali teatri della Città, il Piccinni, il Petruzzelli e il Margherita. Da visitare anche il castello Normanno-Svevo, costruito nel 1131 da Ruggero II di Sicilia, e il Fortino di Sant'Antonio Abate, costruito a partire dal XIV secolo. 
 
DA NON PERDERE 
Se vi incuriosisce esplorare i tesori archeologici di Bari, due gli indirizzi da segnalare. Innanzitutto il Palazzo Simi, di epoca medievale, dove è ospitato il Centro operativo per l’Archeologia. Qui è possibile ammirare una collezione di reperti provenienti dalle più recenti indagini archeologiche nella città vecchia di Bari, mentre un'altra area del palazzo è stata adibita a spazio espositivo per mostre ed eventi culturali. Il secondo indirizzo è proprio la Cattedrale di San Sabino. Eretta nel XIII secolo, è uno straordinario esempio di romanico pugliese e nel succorpo ipogeo conserva importanti reperti archeologici, come i resti di un edificio civile di età romana, la basilica paleocristiana a tre navate e la chiesetta bizantina.
 
PERCHE’ NON ANDARCI 
Il turismo a Bari è in crescita, grazie al grande boom di altre mete pugliesi, come Salento e Gargano. Peccato che l'offerta culturale non spicchi particolarmente, soprattutto a livello nazionale. Compensate, se ritenete opportuno, con una breve visita per le perle limitrofe. Come Polignano a mare, gettonatissima negli ultimi due anni, ma anche Altamura e Alberobello.
 
COSA COMPRARE 
Le saliere decorate a mano e i piccoli pupazzi in terracotta sono tra i ricordini più gettonati tra i turisti. In vendita anche fischietti e campanelli, tutti prodotti artigianalmente. Belli anche i cesti di vimini, anche se poco agevoli da riportare a casa. Ma comunque non sono peggiori delle palle di neve: quelle non le batte nessuno. A Bari, poi, dove nevica una volta ogni 10 anni...tizie
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Bari: cosa nasconde la Madonna Nera di San Sabino

La Cattedrale metropolitana del capoluogo pugliese, seconda solo alla Basilica di San Nicola, ospita un'importante icona 

Bari, facciata di San Sabino

 
 
Alle porte di Bari vecchia, non distante dal Castello, si erge la Cattedrale metropolitana di San Sabino, storica sede episcopale che ricorda l’architettura della Basilica di San Nicola. Venne eretta nel XIII secolo e si offre agli occhi del visitatore come un mirabile esempio di romanico pugliese. Sorge sul sito del precedente duomo, raso al suolo come tutta la città nel 1156 ad opera di Guglielmo I Il Malo. La nuova Cattedrale venne fatta ricostruire dal vescovo Rinaldo e dedicata al vescovo di Canosa, le cui reliquie sono conservate all’interno della cripta. La semplice facciata, con tre portali, è tripartita da lesene e coronata da architetti. La parte superiore è ornata da monofore, una bifora e un rosone nella cui ghiera sono rappresentati mostri ed essere fantastici.


E proprio il grande rosone circolare nasconde una curiosità: guardandolo attentamente si nota che il motivo centrale attorno al quale si spandono a raggiera i diciotto petali è costituito da una Triplice Cinta di forma circolare, lo stesso motivo ornamentale che si ripropone sul pavimento interno. Varcando la soglia ci si lascia avvolgere dalla solennità delle tre navate che scorrono imponenti divise da 16 colonne su cui poggiano archi e finti matronei. Nella cripta settecentesca, oltre alle reliquie di Santa Colomba e di San Sabino sull’altare maggiore, desta particolare attenzione l’icona della Madonna Odegitria. Si tratta di una tavola in stile bizantino legata ad una leggenda risalente ai tempi delle persecuzioni iconoclaste dell’imperatore bizantino Leone III Isaurico. Nell’VIII secolo i monaci che custodivano la preziosa tela decisero di porla in salvo a Roma presso papa Gregorio III. Si recarono al porto di Costantinopoli travestiti da marinai e imbarcarono segretamente il ritratto.

Scampata miracolosamente ad una tempesta, la nave approdò infine al porto di Bari ma i marinai baresi scoprono il vero contenuto dei due monaci costringendo questi alla fuga. Ecco come l’icona venne trattenuta a Bari, celebrata da tutta la cittadinanza con una solenne processione ed esposta in quella che una volta era la Chiesa dell’Assunta, oggi diventata la Cripta della Cattedrale di San Sabino. L’immagine qui custodita non è però l’icona originaria, probabilmente andata distrutta durante l’assedio turco di Costantinopoli nel 1544. Sarebbe infatti una delle tante copie eseguita con tutta probabilità dal pittore Onofrio Palvisino da Monopoli, secondo la consuetudine del tempo di ispirarsi al modello dell’Odigitria, la Madonna Nera più diffusa.

https://www.turismo.it/cultura

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Bari romantica al chiaro di luna

Il capoluogo pugliese è bellissimo illuminato dalle luci della sera

bari
Bari Vecchia a sera
 
 
Non c'è niente di più romantico di una passeggiata in riva al mare, di un centro storico illuminato, di un susseguirsi di locali vivaci in cui consumare un pasto all'insegna della tradizione e dei prodotti di un territorio ricchissimo di prelibatezze. Bari è tutto questo e molto di più. Per questo, per stupire la propria dolce metà con una fuga romantica o per una dichiarazione d'amore in grande stile il capoluogo pugliese è una cornice davvero irresistibile. Certamente il mare dà un grande contributo, ma Bari ha davvero molto di più da offrire. E passeggiando alla scoperta delle sue preziose bellezze ci si renderà conto di quanto la città si presti a creare la giusta atmosfera per una passeggiata mano nella mano, specialmente al calare della sera.

L'illuminazione notturna del lungomare è, infatti, qualcosa di estremamente suggestivo. I lampioni in stile liberty creano un'atmosfera accogliente sottolineano la bellezza di uno dei lungomare più lunghi d'Europa dal quale si gode di una vista meravigliosa a qualunque ora del giorno. Una vista che si fa ancora più romantica e scenografica dal muretto del Fortino, anticamente adibito a zona di quarantena, ma oggi bellissimo e romantico nella sua splendida posizione affacciata sul mare, facilmente raggiungibile seguendo una piccola salita subito dopo Piazza Mercantile.

Le luci della sera donano un fascino speciale anche a Bari Vecchia e soprattutto alla Basilica di Sn Nicola che, dopo il tramonto, dona un colpo d'occhio davvero speciale. E' il punto di partenza ideale per trascorrere una piacevole serata barese. Attorno alla basilica, infatti, sono disseminati locali per tutti i gusti, molti dei quali dotati di splendida vista sul mare, nei quali fare le ore piccole conquistati dalle frizzanti atmosfere della città. Ma per chi, invece, preferisse la quiete e le atmosfere più intime e raccolte, gli alberi del Parco 2 Giugno, a due passi dal centro, saranno la cornice perfetta per una passeggiata caratterizzata dal silenzioso contatto con la natura. La vista che si gode dal parco, inoltre, è davvero speciale. Non meno speciale lo scenografico Castello Svevo che si erge tra la Città Vecchia e il Quartiere Murat che, grazie al suo sorprendente stato di conservazione, dona realmente la sensazione di fare un tuffo in un passato lontano.

Ma i modi per sorprendere la propria dolce metà a Bari sono davvero tantissimi. Ed uno dei più romantici è la visita al meraviglioso Planetario, il più grande del sud Italia ed uno dei più sofisticati d'Europa, dove si potrà prendere parte a spettacoli ed eventi che prevedono anche la possibilità, nelle giornate più limpide, di ammirare la volta celeste con il telescopio. In fondo a chi non piace tenersi per mano al cospetto di una meravigliosa notte stellata.
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Bari, cosa rende speciale 

Palazzo Simi

E' uno dei gioielli di Bari Vecchia ed ospita anche un centro espositivo

Sotterranei
Sotterranei di Palazzo Simi
 
 
Bari vecchia per anni è stata una zona abbandonata, considerata da alcuni anche pericolosa. Con le doverose riqualificazioni oggi è una realtà in continuo fermento, ricca com’è di attrazioni che ne rendono piacevole la scoperta, o riscoperta. Le bellezze architettoniche del centro storico cittadino si dipanano tra il dedalo di viuzze tra il quartiere murattiano e il mare. Si contano almeno 40 tra chiese e chiesette, 120 edicole votive ed eleganti palazzi signorili. Tra questi Palazzo Simi, sede del Centro Operativo per l’Archeologia di Bari, è anche un centro espositivo dove si susseguono mostre temporanee d’arte e dove si può ammirare la mostra permanente di carattere archeologico che illustra l’evoluzione della città.

 Dimora aristocratica della seconda metà del Cinquecento, prende il nome dalla nobile famiglia Simi de Burgis, che lo acquistò nel 1670 e lo abitò fino agli inizi del Novecento. E’ stato costruito sui resti di una chiesa bizantina del X secolo dedicata a San Gregorio de Falconibus, di cui rimane un’interessante decorazione parietale nella parte inferiore dell’abside centrale dove si distinguono figure frammentarie di quattro Padri della Chiesa in abiti vescovili riccamente decorati e dai vividi colori, che spiccano sul campo blu del fondale. In profondità, a circa 2,50 metro rispetto al livello della strada, si trova l’area archeologica a cui si accede attraverso la scala che costeggia l’antico forno del palazzo. Palazzo Simi è stato edificato insieme ad altri edifici nobili e imponenti, di stile rinascimentale e “catalano”. Tra le loro caratteristiche si riscontrano prospetti con colonne su basamenti decorati da figure zoomorfe, medaglioni raffiguranti i fondatori della città e i simboli del potere, logge con balaustre, balconi con modiglioni, ampie finestre sormontate da archi, bifore e timpani con epigrafi.

Nel corso dei secoli  l’edificio subì una serie di miglioramenti, in particolare sul prospetto di strada Sagges, mantenendo la sua integrità sino agli inizi del Novecento, quando venne venduto e suddiviso in più proprietà. Fu solo nel 1973 che il palazzo, in condizioni di avanzato degrado, venne espropriato e acquisito dal demanio pubblico, mentre a partire dagli anni Ottanta vennero avviati gli interventi di restauro. Dall’esterno, infatti, si nota come la struttura sia il risultato dell’aggregazione di più palazzi rinascimentali, che, con tutta probabilità, in origine erano torri medievali unite tra loro da archi. Oltre ai resti della chiesa bizantina nei sotterranei è possibile vedere cosa rimane di una casa romana scoperta durante i lavori di restauro.
 

 

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